domenica 4 aprile 2010

Dall'ESPRESSO del 2 aprile 2010

FORZA CEMENTO (di Paolo Biondani)

Il sottotitolo dell'articolo in questione dice:

"INTERVENTI LIBERI NELLE CASE. CON IL RISCHIO DI DANNI E CONTENZIOSI. IL GOVERNO VUOLE IL BOOM EDILIZIO A TUTTI I COSTI. MA ORA PERFINO ARCHITETTI E COSTRUTTORI LO BOCCIANO"

Si parla di DEREGULATION EDILIZIA. Sotto accusa c'è l'emendamento sull' "attività edilizia libera" che è stato varato venerdì 26 marzo, il quale consente di modificare le case degli italiani senza alcun tipo di progetto e di controllo. In parole povere viene eliminata la D.I.A.. Nell'articolo si ricordano in primis tutti i problemi derivati dal connubio calamità naturali/abusivismi edilizi che hanno flagellato l'Italia in questi ultimi tempi: dalle alluvioni ai terremoti, dalle frane alle eruzioni. Viene dipinta una situazione alquanto problematica sia del territorio che del costruito e in parallelo il giornalista scrive di come la nuova proposta di Berlusconi tenda a semplificare i passaggi per i restauri o le ristrutturazioni all'interno dei fabbricati. SENZA PROGETTO diventa quindi lo slogan per non ostacolare lo sviluppo.

Questo emendamento, inserito nel decreto-incetivi e firmato dal presidente del consiglio con i ministri Tremonti, Scajola e Caldreoli, sta muovendo molte critiche

da parte della lega ambiente, degli architetti e urbanisti e dei costruttori.

Lega ambiente denuncia il fatto che senza regole e controlli ci saranno gravissimi problemi di sicurezza soprattutto per chi vive in condomini a più piani. Il precedente piano di "semplificazione" sospendeva le norme antisismiche, ma dopo il terremoto in Abruzzo venne ritirato.

Il consiglio nazionale degli architetti: "una demagogica semplificazione amministrativa" e "un condono mascherato nell'abusivismo" e ancora "induce gravissime conseguenze per la sicurezza del patrimonio edilizio".

In questo modo qualsiasi cittadino voglia abbattere o erigere una parete in casa potrà farlo senza alcun tipo di controllo. Non essendo tutti cittadini in grado di valutare staticamente la propria casa, l'assenza di un parere tecnico potrebbe determinare gravi conseguenze.

COSTRUTTORI E IMMOBILIARISTI insoddisfatti per altri motivi. L'obiettivo del governo è battere la crisi stimolando un nuovo boom edilizio. Ma i primi a non crederci sono i potenziali beneficiari. Rimarrebbero comunque confermate tutte le norme: antisismiche, antincendio e di sicurezza (non essendo chiaro il testo dell'emendamento non si capisce in quale misura). Rimane dunque l'obbligo di presentare un progetto dove non vigono le norme sopra citate, ovvero in tutti gli interventi di modesta entità. Per cui le aziende non beneficiano o beneficiano marginalmente di questa proposta di modifica.

L'articolo prosegue spiegando nel dettaglio le incongruenze dell'emendamento e le situazioni sfavorevoli che verrebbero a crearsi, fino ad arrivare a questa domanda: "PRECHE' IL GOVERNO RIPROPONE DI COMBATTERE LA CRISI CON INIEZIONI OMEOPATICHE DI CEMENTO ?

Alla domanda risponde VEZIO DE LUCIA URBANISTA: "E' una posizione ideologica non economica. c'è un pensiero neoliberista che in Italia è dominate da 30 anni. Anche a sinistra pochi ricordano che l'autunno caldo del 1969 era nato dalle manifestazioni per la casa degli operai emigrati al nord. Tra gli anni 60 e 70 ministri come Sullo, Bucalossi e Mancini ebbero il coraggio di limitare l'oscenità delle speculazioni immobiliari con leggi che favoriscono l'edilizia pubblica, sancirono la separazione tra proprietà fondiaria e licenza di costruire, vincolarono i parchi ancor prima dei piani regolatori. La controriforma urbanistica è iniziata negli anni 80, con i primi accordi in deroga previsti dalla legge Signorile e con l'edilizia contrattata dai costruttori di tangentopoli. Da allora anche nelle regioni rosse si è diffusa una generale sudditanza al neoliberismo della nuova destra: al buon governo del territorio, del verde e del paesaggio, alla cultura delle regole si sostituisce l'ideologia dell'assenza di controlli, del profitto privato come unico valore. E qualcono si meraviglia ancora dell'ennesima deregulation Berlusconiana? In Lombardia in Veneto in quasi tutto il paese ha stravinto l'edilizia senza regole. IN ITALIA L'URBANISTICA E' MORTA."

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